Restauri
Nel caso degli edifici da spettacolo dal momento che lo scavo ha riportato alla luce una vasta area con numerose strutture murarie in tempi brevi, si è reso necessario fin dall'inizio utilizzare in cantiere di scavo archeologico le pratiche conservative necessarie per potere salvaguardare le murature, riducendo al minimo il degrado che le murature ricevono per il fatto di essere riportate in luce dopo lungo tempo. Dal 1998 sono state tenute pronte in cantiere differenti possibilità di materiali per copertura provvisoria (teli, tettoie).
E' stato quindi avviato un rilevamento dello stato di conservazione delle strutture, con la compilazione di apposite schede di analisi dello stato di conservazione collegate ai rilievi topografici e archeologici delle strutture, corredate anche dai risultati di analisi chimico-fisiche eventualmente eseguite e dalle specifiche cause di degrado.
Nel cantiere di restauro la presenza delal schedatura delle murature e dell'archeologo ha potuto guidare in ogni momento le scelte degli architetti e dei tecnici restauratori, per eseguire un restauro che rispettasse i rapporti stratigrafici tra le unità murarie. La risarcitura delle lacune è stata studiata in modo da non compiere altro che un'operazione volta ad arrestare una possibile fonte di degrado; particolare cura è stata posta anche nelle malte, attraverso analisi e prove e la cui messa in opera ha mantenuto la visibilità della tessitura muraria.
